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Giovani e lavoro: Censis, “il sistema scolastico non promuove il cambiamento”

L’ipoteca sul futuro dei giovani inizia dal percorso scolastico: il voto ottenuto all’esame di licenza media seleziona rigidamente il percorso scolastico successivo dei ragazzi. È quanto emerge dal Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale. “Nell’ultimo anno scolastico – afferma il Censis in un comunicato – solo il 22% di chi ha preso 6 alla licenza media è andato al liceo, gli altri si sono iscritti agli istituti tecnici o professionali. La quota di ragazzi che scelgono il liceo aumenta al crescere del voto ottenuto all’esame di licenza media. È una selezione rigidissima, che nel percorso formativo successivo smista gli studenti in base al voto e che a cinque anni di distanza si limita quasi sempre a confermare le performance precedenti. In sintesi: se sei bravo alle scuole medie, sarai bravo alla maturità. Al contrario, se sei scarso alle medie, sarai scarso alla maturità, alla quale arriverai con ritardo o forse mai”. Analoga la situazione che emerge dallo studio degli immatricolati all’università. Anche in questo caso – sottolinea il Censis – la scrematura è rigida, predeterminata in base al percorso di formazione iniziale. È invece ancorata alla valutazione quantitativa: il voto annuncia precocemente i successi o i fallimenti futuri dei giovani. Sicuramente non roseo l’approdo al mondo del lavoro: quasi 4 giovani diplomati e laureati di 15-34 anni su 10 (pari a circa 1,5 milioni di giovani) svolgono un lavoro inadeguato rispetto al proprio titolo di studio. Il sistema scolastico, di fatto, non promuove il cambiamento: questa la denuncia del Rapporto Censis-Eudaimon, che guarda ai servizi di orientamento come strumenti di informazione per favorire le scelte migliori. 

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