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NUOVO REDDITO DI INCLUSIONE DA GENNAIO 2018

Dal primo gennaio 2018 anche l’Italia avrà uno strumento unico nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.
Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto attuativo della legge delega sulla povertà che introduce appunto il Rei (Reddito di Inclusione) per quelle persone che si trovano nell’impossibilità di disporre dell’insieme dei beni e dei servizi necessari a condurre un livello di vita dignitoso.

Cos’è il REI e a chi è destinato

Inizialmente, a causa delle risorse limitate, riguarderà meno del 40% delle persone in condizione di povertà assoluta. Sarà destinato prioritariamente a nuclei familiari con figli minorenni o disabili, donne in gravidanza, disoccupati ultra50enni.
Successivamente dovrà essere estesa a un maggior numero di nuclei familiari, attraverso un Piano nazionale di lotta alla povertà.

Viene riconosciuto alle famiglie con un valore dell’Isee, l’indicatore della situazione economica familiare, non superiore a 6 mila euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, al massimo di 20 mila euro.
Il Rei è un assegno variabile mensile accompagnato da un progetto di reinserimento sociale e lavorativo. L’erogazione sarà strettamente legata alla sottoscrizione, rispetto e realizzazione del Progetto personalizzato volto al superamento della condizione di povertà del nucleo familiare.

Importi

Gli importi varieranno a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare e andranno da un minimo di 190 euro (per chi è solo) ad un massimo di 490 euro (nuclei con 5 componenti).

Rimaniamo in attesa della pubblicazione della norma e delle circolari applicative. Si sa al momento che le domande per ottenerlo si potranno presentare, dal primo dicembre, presso il Comune di residenza che le trasmetterà all’Inps.
Fino a gennaio sono ancora attive ASDI (assegno di disoccupazione che spetta per un massimo di sei mesi a chi ha terminato di fruire dell’indennità Naspi ) e la carta SIA ma in seguito verranno sostituite dal Reddito di Inclusione.

(Fonte: ACLI.IT)

 

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