fbpx ENGIM CFP San Paolo di Roma 1 Operatori Pasti - "Fare esperienza della discriminazione razziale" | ENGIM

ENGIM CFP San Paolo di Roma 1 Operatori Pasti - "Fare esperienza della discriminazione razziale"

 Alla fine di gennaio, il 27, si fa memoria di una giornata storica, come ben sappiamo. Infatti, a livello mondiale si ricorda la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. E in questa giornata si rammentano tutti i fatti legati a questo evento storico.

I ragazzi dell’ENGIM CFP 1 Operatori Pasti San Paolo di Roma, stimolati dalla Professoressa Sassi, in quei giorni, dello scorso gennaio, hanno sperimentato un’attività “particolare”, utile a stimolare la loro percezione di consapevolezza riguardo ai drammi legati al concetto di “razzismo”.

In questa giornata in cui la cronaca fa memoria dell’ennesima strage di esseri umani, per mano di un giovane ventottenne australiano, evidentemente folle, che in nome di chissà “quale certezza di superiorità razziale” si è sentito in dovere di togliere la vita a 49 persone, ci è parso importante rendere presente il bellissimo lavoro sperimentato dai nostri ragazzi/e. Perché se il folle omicida australiano, nel suo delirio assassino compiuto in due moschee della Nuova Zelanda, ha tolto la vita a persone inermi e nell’atto sacro della preghiera, compiendo un’azione doppiamente vigliacca e supponente, noi possiamo e dobbiamo rispondere, (ahimè, senza poter cambiare gli eventi) formando i nostri giovani al rispetto del nostro prossimo, dell’altro da noi, del diverso da noi. Siamo figli di un solo Dio, che sia un ebreo a dirlo, o un cristiano, o un musulmano, finanche un non credente illuminato dal rispetto delle scelte altrui. Perché quando si è ben consapevole delle proprie scelte, si è pure consapevoli che nessuno ha diritto di sentirsi migliore, né, tanto meno, di sentirsi superiore rispetto a nessun altro.

Ecco perché oggi, la lettura del lavoro scritto dai nostri ragazzi/e è ancor più importante ed ha bisogno di essere replicato da altrettanti insegnati, affinché i nostri giovani, che sono il futuro del mondo, lottino per il rispetto e l’accoglienza consapevole.

Share this post