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UNA SANTA E FELICE PASQUA

Santa Pasqua 2015
Questa Santa Pasqua Ci doni la fede e l'audacia degli apostoli Pietro e Giovanni, che – usciti per recarsi al sepolcro richiamati dall'annuncio delle pie donne – «correvano
insieme tutti e due» [Gv 20,4]
L'Uomo di Nazareth Ci interpella. Ci mette in discussione, a prescindere se riconosciamo in Lui le impronte di un Dio che irrompe nella storia degli uomini o invece
le tracce di un Uomo che per il suo messaggio, la sua coerenza, il suo coraggio, il suo sogno di un mondo diverso ha di fatto segnato per sempre la storia dell'umanità.
L’Uomo di Nazareth Ci rimanda in ogni caso:
- al senso profondo che vogliamo dare ai nostri percorsi,
- ai sogni che nonostante tutto intendiamo realizzare,
- alla Liberazione che non può e non deve essere imposta,
- alla capacità di arontare la vita con le sue fatiche, le sue non poche ingiustizie, le sue battaglie.
Nonostante tutto!
Nonostante tutto e anche se:
- sul nostro percorso di Vita si siano aacciate delle crisi e abbiamo bussato alla solidarietà del NOI scoprendo, invece, l’idolatria dell’IO e l’arrogante interpretazione
della realtà e inattesi tradimenti.
NOI non abbiamo mai abdicato alla Nostra Fede e alla Speranza sicuri di Essere nel Cuore di Colui che tutto può!
Insieme come Chiesa ricorderemo e celebreremo in questi giorni gli ultimi istanti della vita del Sognatore di Nazareth:
- l'ultima cena con i suoi amici più intimi,
- le raccomandazioni a non perdere mai di vista quell’Amore Speciale, Ordinario nella sua Straordinarietà che ci fa avere nel Cuore i poveri e gli esclusi,
l'amarezza di chi non si sente compreso, di chi sente lo smarrimento e l’abbandono degli amici.
Insieme come Chiesa ricorderemo:
- quel processo-farsa al Sognatore di Nazareth, processo che aveva come unico obiettivo l'eliminazione di un personaggio scomodo e pericoloso che invece aronta la morte
sulla Croce con dignità, erezza e nella certezza di non essere stato mai abbandonato da quel Dio che lui aettuosamente chiama "papà" e che è stato il Grande Ideale di tutta
la sua Vita,
- lo scandalo di un sogno che il Bene è possibile e che è andato oltre quella Croce,
- della Bellezza della Vita che ha avuto l'ultima parola,
- una Profezia che nonostante le fallimentari apparenze si è rivelata vincente,
- un pugno di amici spaventati che all'improvviso diventa lievito di un mondo Nuovo e di una rivoluzione scomoda.
Allora in questa settimana santa ciascuno di NOI è chiamato a celebrare in Gesù di Nazareth il Cielo che si incontra con la Terra: fermarci, riettere, pregare, ognuno
con le espressioni della propria fede, dei propri percorsi, sullo scandalo vincente di un Dio che se è Padre ci vuole tutti uguali, TUTTI con la stessa dignità, liberi, impegnati,
dunque a costruire un mondo “altro”, o meglio, in mondo “oltre”.
La liberazione non si impone si accetta.
Buona PASQUA.
Don Antonio Teodoro Lucente

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