In ENGIM crediamo che ogni competenza meriti riconoscimento, anche quelle acquisite al di fuori dei percorsi formali. Le microcredenziali sono strumenti innovativi che permettono di certificare in modo chiaro, flessibile e riconoscibile le competenze trasversali, fondamentali per affrontare con consapevolezza il mondo del lavoro e della cittadinanza attiva.
Grazie al progetto europeo MIC4VET, di cui ENGIM è stato capofila, abbiamo sviluppato un modello di riconoscimento modulare e personalizzato per valorizzare queste competenze, spesso invisibili ma determinanti per l’inclusione sociale e professionale. Un modello pensato per aiutare giovani e adulti a orientarsi, crescere e riconoscere il valore dell’apprendimento che avviene ovunque, anche fuori dalla scuola o dai contesti formali. Il cuore della sperimentazione di ENGIM si è concretizzato nell’applicazione del modello di valutazione delle competenze trasversali in diversi contesti educativi e formativi, in particolare su due competenze chiave: il lavoro di squadra e la flessibilità/adattabilità.
In ogni percorso, il modello è stato adattato in base alle esigenze degli utenti coinvolti, che hanno previsto momenti di autovalutazione da parte dei beneficiari, la redazione di un piano di sviluppo individuale, l’osservazione da parte dei tutor e infine il rilascio di una microcredenziale, emessa tramite piattaforma digitale. Le attività sono state realizzate in modo adattabile a diversi target, con strumenti visivi e metodologie partecipative, favorendo così anche la piena inclusione di giovani con minori competenze linguistiche o con background educativi non lineari.
Abbiamo sperimentato questo approccio in diversi contesti concreti, come:
- con i volontari del Servizio Civile in Italia, in cui la metodologia è stata integrata con attività di riflessione guidata e produzione di evidenze (come diari di apprendimento e feedback tra pari);
- nei percorsi di formazione professionale, nelle esperienze di Work Based Learning, ad esempio: nel corso per Operatore Agricolo, dove le attività di autovalutazione attraverso un diario di bordo settimanale e osservazione in situazione reale, hanno permesso ai giovani di riconoscere le proprie competenze relazionali e organizzative;
- in progetti come ICare, contro la dispersione scolastica, che puntano a contrastare l’abbandono, rafforzare l’autoconsapevolezza dei giovani, valorizzare le loro potenzialità e accompagnarli verso il mondo del lavoro;
- nei percorsi di accoglienza e apprendimento della lingua italiana per persone rifugiate e migranti, dove l’uso di materiali visuali e attività collaborative ha facilitato l’emersione e la comprensione delle competenze trasversali acquisite nei contesti informali.
La sperimentazione ha mostrato risultati significativi in termini di consapevolezza, motivazione e riconoscimento delle competenze da parte dei partecipanti. In molti casi, le microcredenziali ottenute sono state inserite nei CV o presentate in colloqui di lavoro, con effetti positivi sull’occupabilità. Allo stesso tempo, i formatori coinvolti hanno potuto arricchire la propria pratica con un approccio strutturato ma flessibile alla validazione delle soft skills.
Le microcredenziali rappresentano una nuova frontiera per il riconoscimento delle competenze: più trasparente, più accessibile, più vicina alle persone.
Con MIC4VET, ENGIM ha avviato un cambiamento culturale nei suoi centri formativi, promuovendo un modello replicabile e riconosciuto a livello europeo, che valorizza davvero ciò che le persone sanno fare, a prescindere da dove e come lo hanno appreso.