Domenica 22 maggio è stata celebrata la Giornata Mondiale della Biodiversità, ricorrenza pensata e voluta dall’Onu nel 1993, in occasione dell’entrata in vigore della Convenzione sulla diversità biologica. Il prossimo 5 giugno si celebrerà la Giornata mondiale dell’Ambiente, anch’essa istituita dalle Nazioni Unite, ancora prima nel 1974, per sensibilizzare i cittadini e le cittadine e stimolare azioni politiche per la sostenibilità.
Queste celebrazioni non sono fini a sé stesse, qualcuno lo penserà, e invece servono a sollecitare la consapevolezza e non far cadere l’attenzione su un tema chiave per il nostro presente e per il futuro di chi verrà dopo di noi e a cui abbiamo già tolto molto. Dobbiamo agire.
“La biodiversità, ovvero la varietà delle forme di vita animali e vegetali che popolano la Terra, è un patrimonio unico e prezioso, risultato di 3.5 miliardi di anni di evoluzione: milioni di piante, animali e microrganismi che, sotto la spinta della selezione naturale, si sono adattate ai cambiamenti
delle condizioni ambientali. Un processo che ci ha portato oggi a conoscere circa 1.900.000 specie1 viventi, ognuna delle quali svolge un ruolo specifico nell’ecosistema in cui vive e proprio in virtù del suo ruolo aiuta l’ecosistema a mantenere i suoi equilibri vitali. La scomparsa di anche una
sola di queste potrebbe quindi portare ad un’alterazione irreversibile: un esempio è quello del declino degli squali la cui attività predatoria è fondamentale per regolare l’abbondanza, la distribuzione e la diversità delle loro prede, per favorire la selezione naturale eliminando gli individui deboli
e malati e procurare fonti di cibo per gli animali spazzini”. (fonte Legambiente)
Continua a leggere il pdf.