Approvata nel giugno 2023 durante la 111° Conferenza Internazionale del Lavoro di Ginevra, la Raccomandazione sugli apprendistati di qualità, 2023 n.208 (R208) rappresenta una nuova bussola per promuovere e regolamentare l'apprendistato formativo a livello mondiale configurandolo come uno strumento di primaria importanza per la crescita e l'inclusione. In un contesto lavorativo in continua evoluzione, il rischio di sfruttamento e di utilizzo improprio del modello è concreto: ecco perché la creazione di una raccomandazione internazionale che definisca standard minimi di qualità diventa un'esigenza impellente.

Nei sette capitoli in cui la Raccomandazione n.208 si articola, viene definito l’apprendistato, distinguendolo da altre forme di apprendimento basato sul lavoro: si tratta di una forma di istruzione e formazione disciplinata da un contratto che consente di acquisire le competenze necessarie per svolgere una professione attraverso una formazione strutturata e retribuita o attraverso l’apprendimento sia sul posto di lavoro che fuori dal lavoro e che porta ad una qualifica riconosciuta. La R208 delinea un quadro per la regolamentazione, con diritti e prerogative definiti per la protezione degli apprendisti, descrivendo gli elementi dei contratti e le azioni da intraprendere per favorire l'espansione degli apprendistati.

Con la Raccomandazione n.208 si riconosce quindi, a livello mondiale, l’importanza dell’apprendistato come strumento per diffondere una formazione di qualità, adatta al mercato e sostenibile, al fine di creare soluzioni alla disoccupazione giovanile e al miglioramento delle competenze e alla riqualificazione.

Skills Fair on Quality Apprenticeships

Al fine di promuovere questo nuovo strumento, scambiare conoscenze sulle buone pratiche nonché su approcci e tecnologie utili a consolidare e trasformare gli apprendistati, le agenzie tecniche dell’ILO hanno unito le forze per organizzare presso l’ITC ILO di Torino la Skills Fair on Quality Apprenticeships.
Dal 27 al 29 febbraio, l'evento ha riunito attori pubblici e privati che a livello settoriale, nazionale e internazionale stanno lavorando per diffondere l’apprendistato di qualità con l’obiettivo di condividere quali scenari saranno possibili a seguito dell’adozione di questa raccomandazione.

Collaborazione è la parola chiave emersa nella Skills Fair: solo attraverso una sinergia tra istituzioni, imprese e organizzazioni dei lavoratori sarà possibile aumentare globalmente la consapevolezza e sostenere l’adozione di apprendistati di qualità come strategia efficace per affrontare le sfide del futuro mondo del lavoro.

La Skills Fair è stata l’occasione per scambiare, tra i partecipanti, buone pratiche e conoscenze relative agli apprendistati e agli elementi innovativi che trasformano e modernizzano i programmi, ne innalzano la qualità e ne favoriscono la diffusione, sempre con un approccio basato sulla tutela dei diritti degli apprendisti.

Sarà fondamentale, dopo la Skill Fairs, continuare a costruire reti e partenariati tra le parti interessate, incluse le agenzie delle Nazioni Unite, banche di sviluppo globale e regionale e organizzazioni e istituzioni focalizzate sull'apprendistato, senza trascurare il coinvolgimento diretto di giovani apprendisti, tirocinanti e rappresentanti dei gruppi giovanili nelle discussioni e nelle fasi di progettazione per garantire che gli interventi di apprendistato siano pertinenti e adeguati alle esigenze dei giovani e delle persone che ne potranno beneficiare.

Prospettive per l’apprendistato di qualità

L’apprendistato ha le carte in regola per diventare un “boost” di politiche attive di qualità che coinvolgono trasversalmente generi e generazioni e che sono in grado di guidare la “twin transition” in modo inclusivo e non discriminatorio. È necessario però uscire dalla gabbia che chiude l’apprendistato tra i confini di un contratto utilizzato solo per abbattere i costi del lavoro: l’apprendistato deve essere visto come un trampolino di lancio verso il mercato del lavoro e gli si deve riconoscere la capacità di definire parallelamente nuovi modelli di formazione che coinvolgono giovani e imprese.

Realizzare le opportunità del nuovo mondo del lavoro dipenderà dalla creazione di una forza lavoro agile, in grado di passare agevolmente a compiti e posti di lavoro di nuova creazione attraverso competenze, riqualificazioni e miglioramenti adeguati e tempestivi. Gli apprendistati devono essere modernizzati e trasformati per rispondere a questo cambiamento di paradigma: sarà necessario allargare l’utilizzo del contratto anche all’età più adulta per evitare la fuoriuscita dal mercato del lavoro di coloro che hanno necessità di reskilling e upskilling.

"You'll never work alone": il ruolo fondamentale del mentoring

La Raccomandazione n.208 definisce il ruolo dell’intermediario come quel soggetto, diverso dall'impresa ospitante o dall'istituto di istruzione e formazione, che coordina, sostiene o assiste nell'erogazione di un apprendistato.

È quindi importante tenere in considerazione il fatto che gli apprendisti non possono essere lasciati soli durante il loro percorso formativo e per questo il mentoring assume un ruolo sempre più centrale nel futuro del lavoro: i mentori possono supportare i giovani nel loro percorso di crescita professionale, aiutandoli ad orientarsi nel mercato del lavoro, sviluppare competenze e costruire una rete di contatti.

I mentor devono saper cogliere le innovazioni di cui i giovani sono naturalmente portatori e saper intravedere le competenze richieste in futuro dal mercato del lavoro grazie alla connessione con l’esperienza dell’apprendista.

In taluni casi il mentor potrebbe considerare necessario un passaggio intermedio che la R208 definisce come programma di pre-apprendistato, cioè un programma concepito per aiutare i potenziali apprendisti a sviluppare le proprie competenze al fine di migliorare la loro preparazione sul posto di lavoro o soddisfare i requisiti formali di accesso per un apprendistato.

Va da sé che l’apprendistato di qualità richieda trainers di qualità, capaci di cogliere i talenti degli apprendisti e formati con le migliori competenze trasversali utili ad accompagnare con successo gli apprendisti nel mondo del lavoro.

La R208 in Italia. Quali prospettive?

Anche l’Italia ha votato per l’adozione di questa Raccomandazione. Ma cosa farà il nostro Paese, nel concreto, per promuovere un apprendistato di qualità? È necessario che i Ministeri del Lavoro e dell’Istruzione, le agenzie nazionali, le parti sociali e le istituzioni regionali si mettano in dialogo per definire gli approcci politici all’apprendistato. È un cambiamento di così grande portata che è indispensabile la collaborazione tra le parti sociali e tra queste e il Governo, con particolare attenzione al ruolo chiave delle organizzazioni datoriali e dei lavoratori nella revisione dei quadri normativi, nella progettazione, attuazione, monitoraggio e valutazione delle politiche e dei programmi di apprendistato, al fine di combattere lo stigma contro gli apprendistati, in linea con la R208.

Fondazione ENGIM, come ente di formazione che da anni promuove l’apprendistato formativo, ha già avviato da tempo il modello delle imprese formative non simulate: un luogo dove gli allievi in formazione sperimentano le proprie capacità in un’impresa reale e, attraverso il learning by doing, avviano un processo di empowerment professionale/personale utile a sviluppare anche competenze trasversali spendibili nel mondo del lavoro. In questo contesto si attivano percorsi di collaborazione formativa tra realtà aziendale e centro di formazione, e si realizza quello che la Raccomandazione n.208 definisce come “programma di pre-apprendistato”.

Marco Muzzarelli
Direttore nazionale ENGIM