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Quando la formazione si fa impresa

Le imprese formative sono ad oggi i modelli più idonei a offrire opportunità di sviluppo dell’apprendimento in contesto lavorativo.
Come integrare le attività dell’impresa formativa all’interno dei percorsi di formazione? Il percorso formativo può assumere modulazioni differenti se associato a un'impresa formativa?
Durante l'incontro formativo “Quando la formazione si fa impresa” di giovedì 12 novembre 2020, trasmesso in diretta sulla pagina facebook di Fondazione ENGIM, si è cercato di dare risposta a queste domande. Si sono approfonditi i modelli sia da un punto di vista metodologico con l’esperto Alberto Biasiotto, direttore di Ficiap Veneto Impresa Sociale, sia dal punto di vista esperienziale, analizzando caratteristiche, differenze e prospettive delle imprese formative ENGIM esistenti.

L’impresa formativa nasce in Italia per dare occasione di formazione in assetto lavorativo (FAL) all’interno dei percorsi curriculari. Essa può concorrere alla produzione di beni e servizi che possono poi essere venduti. Questo è quanto è successo, per esempio, con l’esperienza di Officina UBUNTU, l’impresa formativa nata in ENGIM Emilia Romagna come punto vendita di prodotti locali e piccolo bistrot: negli anni ha saputo valorizzarsi e fare rete nel territorio tanto da generare utili che continuano ad essere reinvestiti nel miglioramento dell’attività formativa e delle dotazioni del centro formativo.

Fondamentale è quindi anche la relazione con il territorio, la rete duratura e stabile che si riesce a costruire con le istituzioni, facendo attenzione a non entrare in concorrenza con le imprese del territorio. Si parte sempre dall’individuazione di un’opportunità di mercato entro la quale si può fare un’impresa formativa e questa rilevazione può essere fatta solo se si è in stretto contatto con il territorio; insieme alle istituzioni e alle imprese locali si costruisce l’idea d’impresa formativa per soddisfare un’esigenza del mercato. La relazione con il territorio è stata fondamentale per la scuola impresa “Facciamo quello che potiamo” di ENGIM Lombardia nata anche grazie alle opportunità date dai cittadini che chiedevano agli studenti operazioni di manutenzione del verde o la coltivazione di terreni dati in comodato d’uso gratuito. Grazie alla rete territoriale che si è costruita attorno a “Facciamo quello che Potiamo”, la scuola impresa è pronta a cogliere la prossima sfida di riuscire a commercializzare i prodotti coltivati.

Per quanto riguarda il modello per realizzare una impresa formativa, sono possibili tre opzioni: la gestione diretta dell’ente di formazione, il controllo dell’ente formativo al 100% o la gestione in convenzione tra l’ente di formazione e un’azienda. A quest’ultimo modello gestionale corrisponde l’impresa formativa Etiko realizzata nel 2016 da ENGIM Piemonte in convenzione tra il centro formativo Artigianelli Torino e l’impresa sociale che ha in gestione Etiko, il bistrot situato all’interno dello stesso edificio storico in cui ha sede il centro di formazione professionale. Interfacciarsi direttamente con un’impresa permette di ridurre ulteriormente il divario tra il mondo della formazione e il lavoro, in un continuo confronto e rimodulazione dove “imparare facendo” è la realtà quotidiana.

L’impresa formativa deve essere luogo di inclusione, dove non si lavora per i ragazzi ma si lavora con i ragazzi. Ne è un esempio il Sanga-BAR di ENGIM Veneto, un’impresa formativa che coinvolge i ragazzi con disabilità che hanno concluso il percorso formativo e che qui sperimentano gradualmente la transizione dalla formazione al lavoro. Al Sanga-BAR si agisce tenendo conto dei principi dell’Universal Design of Learning, principi che dovrebbero essere adottati da qualsiasi impresa formativa per considerarla veramente inclusiva.

Il processo di affermazione del modello di impresa formativa è ancora in evoluzione e, in base al contesto nel quale si sviluppa, può assumere forme differenti e coinvolgere i giovani in tirocinio, apprendistato, stage o similari. Per gestire questa innovazione ancora in divenire, si va affermando la figura del manager dell’impresa formativa: un indispensabile collante tra il processo produttivo e il mondo formativo, una figura a metà strada tra un formatore ed un manager di impresa. La mediazione tra queste due “anime” deve essere sintetizzata nella persona che ha la capacità di stare in mezzo ai giovani studenti e, contemporaneamente, di gestire una struttura complessa come quella dell’impresa formativa.

L'incontro è parte del calendario formativo 2020/21 Cantiere ENGIM per lo sviluppo e la resilienza ed è stato inserito tra gli eventi partner della Settimana Europea della Formazione Professionale 2020.

Categorie: 
Innovare la formazione

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